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martedì 7 giugno 2011

Metodi della ricerca in Psicologia


L’indagine empirica

Sono possibili più tipi di indagine:
    • Descrittiva
    • Correlazionale
    • Sperimentale

Modello tridimensionale delle strategie di ricerca (Hendricks, Marvel, Barrington, 1990):
    • Luogo
    • Metodo
    • Raccolta dei dati


Elementi principali di una ricerca

Formulazione dell’ipotesi (leggi e teorie)
Definizioni operative
Definizione della popolazione
Scelta del tipo di indagine
Scelta del campione
Esecuzione della ricerca
Interpretazione


Si può definire legge una asserzione secondo la quale certi eventi sono regolarmente associati.
Una teoria è genericamente definibile come un insieme di varie leggi, ovvero come un insieme di concetti con capacità esplicativa e previsionale.


Disegni di ricerca

Disegni sperimentali

Esperimenti "veri": hanno le seguenti caratteristiche:
    • Manipolazione delle condizioni: le situazioni sperimentali sono (per quanto possibile) controllate dallo sperimentatore.
    • Scelta e assegnazione casuali dei soggetti
    • Presenza di un gruppo di controllo
    • Pre-test, test e post-test: le variabili in studio sono misurate prima di somministrare alcun trattamento, al fine di determinare quale sia la situazione di partenza, e dopo la somministrazione, per controllare gli effetti dopo l'interruzione del trattamento.
Quasi-esperimenti: hanno solo una parte delle caratteristiche precedenti.
Di solito, in un esperimento, si distinguono:
    • Una ipotesi nulla (H0): gli effetti della variabile indipendente sono nulli.
    • Una ipotesi alternativa (H1): si osserva una differenza tra il gruppo di controllo e quello sperimentale.


Disegni non sperimentali

Ricerche osservazionali
    • Osservazione naturalistica
    • Osservazione partecipante
Inchieste demoscopiche
Ricerche di archivio
Studi di casi singoli



Classificazione secondo il livello di misurazione:
Discrete
    • Scala nominale (divisione semplice in categorie)
    • Scala ordinale (primo, secondo, ecc.)
Continue
    • A intervalli equivalenti (senza uno zero fisicamente vero, ad es. la temperatura, che ha un punto zero convenzionale al punto di passaggio dell'acqua allo stato solido)
    • A rapporti equivalenti (le più complete; p.e. l'altezza ed il peso)


Tipi di validità

La Validità Interna di una ricerca è definibile come il grado in cui le conclusioni di una ricerca sono effettivamente riferibili alle relazioni tra le variabili considerate. E’ concettualmente molto vicina alla Validità di Costrutto che però è determinata dalle definizioni operative delle variabili.
Minacce alla validità interna
o      o      Presenza di variabili di disturbo
o      o      Maturazione dei soggetti
o      o      Effetto di regressione
o      o      "Mortalità" (si tratta in realtà dell’uscita dei soggetti dalla ricerca, per qualunque causa)
La Validità Esterna è la possibilità di estendere le conclusioni della ricerca dai soggetti esaminati a situazioni più generali. E’ legata alla
Validità Statistica
    • Scelta adeguata del campione
    • Distribuzione dei dati
    • Uso adeguato delle tecniche statistiche


La significatività

Sostanziale: si riferisce all’effettiva rilevanza (scientifica, pratica, ecc.) dei risultati.
Statistica: è il grado di non casualità delle conclusioni raggiunte (p.e.: p £ 0.01 che significa che i risultati ottenuti hanno 1 probabilità su 100 di essere dovuti solo al caso).


Studio di casi singoli

Lo studio di casi singoli può essere fatto con disegni quasi sperimentali, che in genere comprendono:
    • Definizione del livello di base della prestazione da misurare
    • Una interruzione del trattamento
    • Una ripetizione del trattamento (p.e.: disegno ABA, il più semplice)


Rilevazione dei dati

La rilevazione dei dati si effettua principalmente mediante:
Osservazione e misurazione (dati sociometrici, fisiologici, psicofisiologici, ecc.).
Questionari (serie di domande con risposte a formato aperto o chiuso). Nella elaborazione di un questionario bisogna tenere conto di alcune prescrizioni:
o      o      Evitare le ambiguità
o      o      Non influenzare i risultati
o      o      Ottenere una misurazione interpretabile (p.e. su una scala a sette punti)
   Test (p.e. il t. di Rorschach).


Un esempio di procedura sperimentale

         Il "paradigma di Posner" è una procedura molto usata per valutare delle prestazioni connesse al livello di attenzione. La variabile misurata è il tempo di reazione (tempo che intercorre tra la presentazione di uno stimolo e la reazione del soggetto, in genere l'inizio di un compito semplice predefinito, come premere un tasto). Le prestazioni migliori (cioè i tempi più brevi) si ottengono fornendo al soggetto una indicazione corretta della direzione da dove sarà fatto provenire lo stimolo: ad esempio il numero "3", che in realtà compare per frazioni di secondo (quindi sotto la soglia della percettibilità cosciente) corrisponde alla casella 3, che subito dopo si illumina. Prestazioni peggiori si hanno se l'indicazione (in Inglese: "cue") è volutamente errata (ad esempio indicazione "1" e successiva illuminazione della casella 3). Prestazioni intermedie si hanno con indicazioni indifferenti o inutili

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